Pompe di calore in inverno: sfatiamo falsi miti

La verità sul funzionamento delle pompe di calore durante l’inverno lombardo

Le pompe di calore rappresentano una delle tecnologie più promettenti per la transizione energetica, ma intorno al loro funzionamento invernale circolano ancora molte convinzioni errate che frenano la diffusione di questa soluzione efficiente e sostenibile. Nel territorio lombardo, dove gli inverni possono essere rigidi con temperature che scendono sotto lo zero per settimane consecutive, questi dubbi diventano ancora più pressanti per chi sta valutando il passaggio da sistemi tradizionali.

L’esperienza quarantennale di Lesmoterm nel settore termoidraulico lombardo ci ha permesso di assistere all’evoluzione tecnologica delle pompe di calore e di verificare sul campo le loro prestazioni reali durante gli inverni brianzoli, milanesi, comaschi e lecchesi. Quello che abbiamo constatato è che molte delle preoccupazioni più diffuse si basano su informazioni obsolete o su esperienze con tecnologie ormai superate.

Le pompe di calore moderne sono profondamente diverse dai modelli di prima generazione e possono funzionare efficacemente anche nelle condizioni climatiche più impegnative del nord Italia. Tuttavia, è comprensibile che chi ha investito migliaia di euro nel proprio sistema di riscaldamento voglia avere certezze assolute sulle prestazioni, soprattutto nei momenti di maggiore necessità.

In questo articolo affrontiamo i cinque falsi miti più diffusi sul funzionamento invernale delle pompe di calore, fornendo dati tecnici concreti e esempi pratici tratti dalla nostra esperienza diretta nel territorio lombardo. L’obiettivo è fornire informazioni corrette e aggiornate per permettere scelte consapevoli basate sui fatti, non sui pregiudizi.

Mito 1: “Le pompe di calore non funzionano quando fa molto freddo”

La realtà tecnologica attuale

Questo è probabilmente il mito più diffuso e dannoso, spesso basato su esperienze con pompe di calore di prima generazione o su installazioni mal dimensionate. Le pompe di calore moderne utilizzano tecnologie avanzate che permettono funzionamento efficace fino a temperature esterne di -20°C e oltre.

La tecnologia inverter modulante regola automaticamente la potenza in base alle condizioni esterne, mentre i compressori a spirale di nuova generazione mantengono prestazioni elevate anche a basse temperature. I sistemi di sbrinamento automatico gestiscono la formazione di brina sull’evaporatore esterno senza compromettere il comfort interno.

Nel territorio lombardo, dove le temperature minime invernali raramente scendono sotto i -10°C, le pompe di calore moderne lavorano sempre in condizioni ottimali. Anche durante le ondate di freddo più intense, come quelle del gennaio 2017 che hanno portato le temperature sotto i -15°C in Brianza, i nostri impianti hanno continuato a funzionare regolarmente.

Dati di prestazione reali

I dati raccolti su oltre 200 impianti installati da Lesmoterm nel territorio lombardo mostrano che le prestazioni invernali delle pompe di calore moderne superano spesso le aspettative. Con temperature esterne di 0°C, una pompa di calore aria-acqua di qualità mantiene un coefficiente di prestazione superiore a 3, significa che produce 3 kWh di calore consumando solo 1 kWh di energia elettrica.

Anche con temperature esterne di -10°C, condizione che si verifica raramente ma che rappresenta il test più severo per il clima lombardo, le pompe di calore moderne mantengono coefficienti di prestazione superiori a 2, risultando comunque più efficienti di qualsiasi sistema tradizionale.

Una villa di 200 metri quadri a Seregno, seguita da Lesmoterm dal 2019, ha registrato durante l’inverno 2023-2024 un coefficiente di prestazione medio stagionale di 4,2, con punte di 5,8 durante le giornate più miti e minimo di 2,6 durante i giorni più freddi di gennaio.

Il ruolo fondamentale del dimensionamento

La chiave per prestazioni eccellenti anche nei giorni più freddi è il corretto dimensionamento dell’impianto. Una pompa di calore sottodimensionata fatica nelle giornate più fredde, mentre una sovradimensionata lavora inefficientemente durante il resto della stagione.

Il dimensionamento professionale considera non solo la potenza termica necessaria, ma anche le caratteristiche dell’involucro edilizio, l’inerzia termica dell’edificio, i carichi termici reali e le temperature di progetto specifiche della zona climatica. Questo approccio garantisce prestazioni ottimali in tutte le condizioni operative.


Mito 2: “Con il freddo i consumi elettrici diventano eccessivi”

Confronto con i sistemi tradizionali

Questo mito nasce spesso dal confronto diretto tra le bollette elettriche prima e dopo l’installazione della pompa di calore, dimenticando che si stanno eliminando i consumi di gas metano. Il confronto corretto deve considerare il costo totale dell’energia per il riscaldamento, non solo la componente elettrica.

Una famiglia brianzola che prima spendeva 1.800 euro l’anno di gas metano per il riscaldamento, dopo l’installazione di una pompa di calore spenderà circa 600-800 euro di energia elettrica, ottenendo un risparmio netto di 1.000-1.200 euro annui, anche considerando i consumi invernali più elevati.

Il coefficiente di prestazione stagionale di una pompa di calore moderna nel clima lombardo si attesta mediamente tra 4 e 5, significa che per ogni kWh elettrico consumato si ottengono 4-5 kWh termici. Nessun sistema tradizionale raggiunge efficienze simili, nemmeno le caldaie a condensazione più avanzate.

L’effetto dell’integrazione con il fotovoltaico

L’integrazione con impianti fotovoltaici amplifica ulteriormente i vantaggi economici delle pompe di calore. Durante le giornate invernali soleggiate, frequenti nel clima lombardo, la produzione fotovoltaica può coprire una parte significativa dei consumi della pompa di calore.

Una villa a Monza con pompa di calore da 12 kW e impianto fotovoltaico da 8 kW registra autoconsumo del 40-50% anche durante i mesi invernali, riducendo ulteriormente i costi energetici. Nelle giornate di febbraio e marzo, quando il sole è già forte ma le temperature richiedono ancora riscaldamento, l’autoconsumo può raggiungere il 70-80%.

I sistemi di accumulo elettrico permettono di utilizzare l’energia solare anche nelle ore serali, quando tipicamente il fabbisogno di riscaldamento aumenta. Questa sinergia tra pompa di calore, fotovoltaico e accumulo rappresenta la soluzione più avanzata per l’indipendenza energetica.

Gestione intelligente dei consumi

Le pompe di calore moderne integrano sistemi di controllo intelligente che ottimizzano automaticamente i consumi in base alle tariffe elettriche, alle condizioni meteorologiche, alle abitudini familiari. Questi sistemi possono ridurre i costi operativi del 15-25% rispetto a un funzionamento tradizionale.

La programmazione intelligente preriscalda l’abitazione durante le ore di tariffa elettrica più conveniente, sfrutta l’inerzia termica dell’edificio per mantenere il comfort riducendo i consumi durante i picchi di costo, modula automaticamente la potenza per evitare sprechi energetici.


Mito 3: “Si formano ghiaccio e brina che bloccano il funzionamento”

I sistemi di sbrinamento automatico

La formazione di brina sull’evaporatore esterno delle pompe di calore è un fenomeno normale e previsto, che si verifica quando la temperatura esterna è vicina allo zero e l’umidità è elevata. Le pompe di calore moderne gestiscono automaticamente questo fenomeno attraverso cicli di sbrinamento programmati e intelligenti.

I sistemi di sbrinamento più avanzati utilizzano sensori che rilevano la formazione di brina e attivano automaticamente cicli di inversione che sciolgono rapidamente il ghiaccio senza compromettere il comfort interno. L’intero processo dura pochi minuti e avviene in modo completamente trasparente per l’utilizzatore.

Durante il ciclo di sbrinamento, la pompa di calore inverte temporaneamente il proprio funzionamento, prelevando calore dall’interno per sciogliere la brina sull’unità esterna. I sistemi più evoluti utilizzano resistenze elettriche ausiliarie per mantenere il comfort interno durante questi brevi intervalli.

Tecnologie avanzate anti-ghiaccio

Le pompe di calore di ultima generazione utilizzano evaporatori con geometrie ottimizzate che riducono la formazione di brina, rivestimenti speciali che facilitano lo scioglimento del ghiaccio, sistemi di ventilazione variabile che adattano il flusso d’aria alle condizioni operative.

Alcune pompe di calore utilizzano tecnologie di sbrinamento a gas caldo che risultano più efficienti dei sistemi tradizionali, mentre altre integrano sensori avanzati che predicono la formazione di brina e attivano precocemente i cicli di prevenzione.

Nel territorio lombardo, caratterizzato da inverni relativamente umidi, queste tecnologie sono particolarmente importanti. La nostra esperienza con centinaia di impianti installati conferma che i moderni sistemi di sbrinamento gestiscono perfettamente le condizioni climatiche locali senza mai compromettere il funzionamento.

Manutenzione e posizionamento corretto

La prevenzione della formazione eccessiva di ghiaccio passa anche attraverso un posizionamento corretto dell’unità esterna e una manutenzione appropriata. L’unità deve essere installata in posizione che garantisce drenaggio dell’acqua di sbrinamento, circolazione d’aria adeguata, accesso per la manutenzione.

La pulizia periodica dell’evaporatore, la verifica del corretto funzionamento dei sensori di brina, il controllo dei sistemi di drenaggio sono operazioni di manutenzione semplici che garantiscono funzionamento ottimale anche nelle condizioni più difficili.


Mito 4: “Le pompe di calore sono rumorose, soprattutto di notte”

L’evoluzione tecnologica del comfort acustico

Questo mito ha origine nelle prime generazioni di pompe di calore, effettivamente più rumorose delle versioni attuali. Le tecnologie moderne hanno ridotto drasticamente le emissioni sonore attraverso compressori silenziosi, ventilatori ottimizzati, sistemi di isolamento acustico avanzati.

Le pompe di calore di qualità attuale producono livelli sonori inferiori a 45 dB a un metro di distanza, paragonabili al rumore di una conversazione sussurrata. Questo livello è ampiamente sotto i limiti normativi per le zone residenziali e raramente causa disturbi ai vicini o alla famiglia.

La tecnologia inverter contribuisce significativamente alla riduzione del rumore perché evita gli avvii e arresti bruschi tipici dei sistemi tradizionali. La modulazione continua della potenza mantiene il funzionamento sempre fluido e silenzioso, eliminando i picchi sonori che caratterizzavano i sistemi precedenti.

Installazione professionale per il massimo comfort

Il comfort acustico dipende non solo dalla qualità della pompa di calore, ma anche dalla professionalità dell’installazione. Il posizionamento dell’unità esterna, l’utilizzo di supporti antivibranti, l’orientamento corretto dei ventilatori sono fattori determinanti per minimizzare l’impatto acustico.

I tecnici Lesmoterm utilizzano supporti antivibranti specifici che eliminano la trasmissione di vibrazioni alla struttura dell’edificio, sistemi di schermatura acustica quando necessario, posizionamenti che sfruttano barriere naturali per ridurre la propagazione del suono.

La progettazione acustica considera anche gli orari di funzionamento: le programmazioni intelligenti possono ridurre automaticamente la velocità dei ventilatori durante le ore notturne, mantenendo il comfort riducendo ulteriormente le emissioni sonore.

Confronto con i sistemi tradizionali

Paradossalmente, le pompe di calore moderne sono spesso più silenziose dei sistemi di riscaldamento tradizionali. Una caldaia in funzione produce rumori di combustione, circolazione dell’acqua, ventilazione forzata che spesso superano i livelli sonori di una pompa di calore.

I sistemi di climatizzazione tradizionali, con unità esterne che si accendono e spengono bruscamente, generano picchi sonori molto più disturbanti del funzionamento modulato continuo delle pompe di calore inverter.

Una famiglia di Lecco che ha sostituito una vecchia caldaia con pompa di calore ha registrato una riduzione significativa del rumore percepito, soprattutto durante le ore notturne quando la pompa di calore funziona a potenza ridotta mantenendo temperature costanti.


Mito 5: “Con la neve l’unità esterna smette di funzionare”

Progettazione per le condizioni climatiche alpine

Le pompe di calore destinate al mercato lombardo sono progettate e testate per funzionare anche in presenza di neve, considerando che nel territorio prealpino le nevicate possono essere abbondanti e persistenti. Le unità esterne utilizzano materiali resistenti alle intemperie e geometrie che facilitano lo scioglimento naturale della neve.

I ventilatori sono progettati per funzionare anche con accumuli limitati di neve, mentre i sistemi di sbrinamento possono essere utilizzati anche per sciogliere neve leggera che si accumula sull’evaporatore. Le strutture di supporto sono dimensionate per sopportare carichi da neve secondo le normative locali.

Durante nevicate intense, può essere necessario rimuovere manualmente accumuli eccessivi di neve intorno all’unità esterna, ma si tratta di operazioni semplici che non richiedono competenze tecniche specifiche. La maggior parte delle pompe di calore continua a funzionare regolarmente anche con neve fino a 20-30 cm di altezza.

Sistemi di protezione e riscaldamento

Le pompe di calore più avanzate integrano sistemi di protezione specifica per le condizioni nevose: resistenze di riscaldamento della vasca di raccolta condensa per evitare la formazione di ghiaccio, sistemi di riscaldamento dei ventilatori per garantire avvio anche dopo nevicate, protezioni per evitare l’accumulo di neve negli scambiatori.

Alcuni modelli utilizzano cicli di preriscaldamento automatico che si attivano quando i sensori rilevano condizioni meteorologiche critiche, mantenendo l’unità esterna sempre pronta al funzionamento anche dopo nevicate notturne.

Esperienza pratica nel territorio lombardo

L’inverno 2020-2021, particolarmente nevoso in Lombardia, ha rappresentato un test severo per tutti gli impianti di riscaldamento del territorio. Le pompe di calore seguite da Lesmoterm hanno superato brillantemente questa prova, continuando a funzionare regolarmente anche durante le nevicate più intense.

Una pompa di calore installata in una villa di Erba, zona particolarmente soggetta a nevicate abbondanti, ha funzionato senza interruzioni durante tutto l’inverno, richiedendo solo rimozione manuale della neve in tre occasioni particolarmente critiche.

Gli unici problemi registrati si sono verificati in impianti con unità esterne posizionate scorrettamente in aree soggette ad accumulo di neve trasportata dal vento, confermando l’importanza di una progettazione attenta del posizionamento.


La verità sulle prestazioni invernali: dati concreti

Monitoraggio di impianti reali

Lesmoterm monitora costantemente le prestazioni di centinaia di pompe di calore installate nel territorio lombardo, raccogliendo dati precisi sui consumi, le prestazioni, l’affidabilità durante tutti i mesi dell’anno. Questi dati reali sono molto più significativi delle specifiche teoriche dei produttori.

Durante l’inverno 2023-2024, caratterizzato da temperature nella media stagionale, le pompe di calore monitorate hanno registrato coefficienti di prestazione medi stagionali compresi tra 3,8 e 5,2, con valori più alti per impianti ben integrati con sistemi a bassa temperatura come il riscaldamento a pavimento.

Gli impianti ibridi, che combinano pompa di calore e caldaia a condensazione, hanno mostrato prestazioni ancora migliori, con la caldaia che è intervenuta solo per il 5-8% delle ore operative stagionali, principalmente durante i picchi di freddo più intensi.

Confronto con sistemi tradizionali

Il confronto diretto con sistemi di riscaldamento tradizionali installati in abitazioni simili mostra vantaggi evidenti delle pompe di calore in termini di efficienza energetica, costi operativi, comfort abitativo, impatto ambientale.

Una caldaia a condensazione di alta qualità raggiunge rendimenti del 95-98% nei migliori casi, ma una pompa di calore ben dimensionata e installata raggiunge efficienze del 350-500%, considerando l’energia rinnovabile gratuita estratta dall’ambiente esterno.

Il comfort è superiore perché le pompe di calore mantengono temperature più costanti, non generano picchi di calore seguiti da raffreddamenti, possono fornire anche raffrescamento estivo utilizzando lo stesso impianto di distribuzione.

Affidabilità nel lungo termine

I dati di affidabilità raccolti su impianti con oltre 5 anni di funzionamento mostrano che le pompe di calore moderne sono almeno altrettanto affidabili dei sistemi tradizionali, con il vantaggio aggiuntivo di richiedere manutenzione meno frequente e meno invasiva.

La durata di vita media di una pompa di calore di qualità è superiore ai 20 anni, con molti componenti che mantengono prestazioni ottimali per tutto questo periodo. La manutenzione richiesta è principalmente pulizia dei filtri, controllo del refrigerante, verifica dei sistemi di controllo.

Come scegliere la pompa di calore giusta per l’inverno lombardo

Caratteristiche tecniche fondamentali

Non tutte le pompe di calore sono adatte al clima lombardo. Le caratteristiche tecniche da privilegiare includono: funzionamento garantito fino a -15°C esterno, coefficiente di prestazione superiore a 2,5 a -7°C, sistema di sbrinamento automatico intelligente, compressore inverter modulante, certificazione per zone climatiche continentali.

La potenza deve essere dimensionata considerando le temperature di progetto della zona specifica: -5°C per Milano, -8°C per Monza e Lecco, -10°C per Como e le zone prealpine. Un dimensionamento corretto garantisce prestazioni ottimali anche nei giorni più freddi senza sovradimensionamenti costosi.

Integrazione con l’impianto esistente

La scelta della pompa di calore deve considerare l’impianto di distribuzione esistente. I sistemi a bassa temperatura (riscaldamento a pavimento, radiatori maggiorati) permettono prestazioni migliori, ma anche gli impianti tradizionali possono essere adattati con interventi mirati.

L’integrazione con sistemi esistenti può prevedere sostituzione di alcuni radiatori, installazione di accumuli termici per ottimizzare il funzionamento, sistemi di controllo avanzati per gestire temperature diverse in base alle zone dell’abitazione.

Importanza dell’installazione professionale

La qualità dell’installazione è fondamentale per prestazioni ottimali. L’installazione professionale include: dimensionamento accurato basato su calcoli termici precisi, posizionamento ottimale dell’unità esterna, isolamento perfetto di tutte le tubazioni, bilanciamento dell’impianto di distribuzione, configurazione dei sistemi di controllo.

Un’installazione mal eseguita può ridurre l’efficienza del 20-30% e causare problemi di funzionamento che alimentano i falsi miti sulle pompe di calore. Per questo è fondamentale affidarsi a installatori qualificati e con esperienza specifica su questa tecnologia.


Conclusioni: la tecnologia che funziona, nonostante i pregiudizi

I falsi miti sulle pompe di calore in inverno derivano spesso da informazioni obsolete, esperienze con tecnologie superate, installazioni non professionali. La realtà tecnologica attuale dimostra che le pompe di calore moderne sono perfettamente adatte al clima lombardo e offrono prestazioni superiori ai sistemi tradizionali.

L’esperienza quarantennale di Lesmoterm nel territorio lombardo conferma che le pompe di calore ben dimensionate e installate professionalmente funzionano efficacemente anche durante gli inverni più rigidi, garantendo comfort, efficienza energetica, sostenibilità ambientale.

I dati concreti raccolti su centinaia di impianti reali dimostrano prestazioni eccellenti, affidabilità elevata, soddisfazione totale da parte delle famiglie che hanno scelto questa tecnologia. I falsi miti appartengono al passato: la tecnologia attuale è matura, affidabile, conveniente.

Chi sta valutando il passaggio a una pompa di calore può farlo con serenità, sapendo di scegliere una tecnologia che rappresenta il futuro del riscaldamento efficiente e sostenibile, perfettamente adatta alle condizioni climatiche del territorio lombardo.

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